Economista russo.
Docente all'università di Pietroburgo dal 1895, nel 1899 fu sospeso
dall'insegnamento per ragioni politiche. Reintegrato nel 1905 (anno in cui fu
anche ministro del Governo nazionale dell'Ucraina), fu successivamente
professore al politecnico di Pietroburgo (1914), passando, nel 1918,
all'università di Kiev. La sua morte avvenne in un incidente le cui
circostanze non furono mai del tutto chiarite. A
T. si devono un
originale tentativo di sintesi tra la teoria marxiana e la teoria marginalista
del valore (
Fondamenti di economia politica, 1917) e una altrettanto
originale lettura della teoria marxiana della riproduzione e circolazione del
capitale complessivo sociale in cui egli rigettava le due tesi marxiane del
sottoconsumo e della caduta tendenziale del saggio di profitto e, dunque,
l'esistenza di condizioni immanenti e necessarie che avrebbero determinato il
crollo del capitalismo (
Crisi industriali nell'Inghilterra contemporanea,
1894;
La fabbrica russa nel passato e nel presente, 1898). Le crisi
capitalistiche venivano, in questo modo, ricondotte da
T. all'esistenza
di sproporzioni nella distribuzione degli investimenti tra i vari settori
produttivi; tali sproporzioni, a loro volta provocate dall'assenza di una
pianificazione adeguata, non erano, però, in grado, secondo
T., di
destabilizzare il sistema, che conservava in sé degli adeguati meccanismi
di riaggiustamento. Tra le altre sue opere si ricordano:
Il socialismo
moderno nel suo sviluppo storico (1910);
I fondamenti sociali della
cooperativa (1916).
T. fu anche caporedattore della rivista
“Bote des Genossenschaftswesens” (Solyonoye, Charkov 1865-1919).